4 Novembre 2010 – Porto d’Adda
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Dal 4 novembre 2004 – anno di fondazione del gruppo – gli alpini di Cornate d’Adda partecipano alla cerimonia organizzata dall’Amministrazione comunale per ricordare questa data importante per la storia della nostra Nazione.
Quest’anno, in virtù di un calendario che va ad interessare a rotazione i tre paesi che compongono il comune, la cerimonia si è tenuta a Porto d’Adda.
Come gli altri anni il Gruppo, prima della cerimonia ufficiale, ha provveduto ad effettuare la deposizione di corone di alloro sui monumenti ai caduti degli altri due paesi – Colnago e Cornate d’Adda.
Essendo l’unica associazione d’arma rimasta nel comune, abbiamo in custodia le bandiere dei “Combattenti e Reduci” dei tre paesi; bandiere che ci onoriamo di portare (e speriamo di esserne degni - sempre) nelle varie cerimonie che si celebrano nel territorio Comunale.
La cerimonia ufficiale si è svolta secondo il solito programma ed ha avuto inizio nella chiesa parrocchiale di Porto d’Adda con la S. Messa celebrata da Don Egidio, il corteo fino al monumento ai Caduti (che si trova all’inizio del sentiero che porta al fiume in prossimità della Chiesetta della Rocchetta) e la deposizione delle corone di alloro (quella del Comune e quella del Gruppo Alpini) ed i discorsi.
Quest’anno, però, ai discorsi istituzionali del Sindaco e del presidente dei “Combattenti e reduci” l’aviere nonché Maestro (di tanti di noi) Lucchini si è aggiunto per la prima volta il discorso del Capogruppo.

Intervento Capogruppo Alpini di Cornate d’Adda
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Un saluto alpino a tutti Voi, con grande rispetto e simpatia, da parte del Gruppo Alpini di Cornate d’Adda.
In qualità di capo gruppo Vi parlo a nome di tutti gli Alpini iscritti al gruppo, e penso anche a nome di quelli che non si sono ancora decisi ad iscriversi; e sono diversi nel nostro comune, augurandoci lo facciano in fretta - li aspettiamo, anzi voi aiutateci a convincerli.
Chi mi ha preceduto ha già parlato del significato della ricorrenza di questa data, io, scusate noi del gruppo vi vogliamo dire alcune cose che riguardano la grande famiglia degli alpini.
Forse non tutti sanno che il corpo degli Alpini viene istituito nell’autunno 1872 su iniziative del generale Perrucchetti, nato a Cassano d’Adda, come noi in pianura, con l’intento di difendere il confine naturale delle Alpi con militari avvezzi alla vita in montagna; li contraddistingue un cappello a bombetta con la penna; che poi verrà sostituito da quello attualmente ancora in uso.
Del cappello alpino sono state dette, scritte e cantate tante cose ma quella che le sintetizza tutte è la frase

-"PER L'ALPINO IL SUO CAPPELLO E' TUTTO ”.

Entrati a far parte dell’esercito italiano gli alpini hanno partecipato ai vari eventi bellici, principalmente in montagna, ma sono inviati anche su territori per i quali non erano stati appositamente addestrati come la terra d’Africa o la steppa Russa.
Ovunque al pari dei militari degli altri corpi, come i nostri nonni ed i nostri padri, hanno dato il loro contributo a prezzo di sacrifici enormi, come testimoniato nel libro scritto dall’avvocato Edoardo Vertua residente a Verderio Inferiore dal titolo “ La drugia guerra del mulo Tamburo” (drugia in piemontese, terra natale del sottotenente del battaglione alpino Finestrelle significa “sporca”).
Citato più volte in questo libro il Generale Morena, allora sottotenente, che abbiamo avuto l’onore di ospitare, l’anno scorso in occasione del V° Anniversario di fondazione del nostro gruppo e dell’inaugurazione del monumento all’alpino.
Questa esemplare figura, che tanta simpatia e stima ha ispirato in tutti noi quel giorno, chi non si ricorda la sua recita e dico recita della preghiera dell’Alpino, davanti alle lapidi dei caduti delle due guerre prima ha scorso i nomi dei caduti e poi ha detto con tristezza “con la guerra tutti perdiamo”.
E come non pensare alle vite perse, anche recentemente in Afganistan, anche se noi diciamo che gli Alpini non muoiono ma vanno avanti nel cimitero di Cantore – il General Cantore.
Per ritornare alla ricorrenza che stiamo celebrando è alla fine della prima guerra mondiale che un gruppo di alpini reduci si sono ritrovati a Milano ed hanno deciso di ricordare i commilitoni caduti.
Decisione che si è tradotta nella nascita dell’ANA – Associazione Nazionale Alpini, ed il motto scelto da quelli che noi chiamiamo i Padri fondatori è “Ricordare i morti aiutando i vivi”.
Ed a partire dal 1919 in tutta Italia ed all’estero sono nati i gruppi (il nostro nel 2004) le sezioni (Monza alla quale apparteniamo nel 1929); e sempre da quella data chi è stato Alpino una volta è Alpino per sempre.
Molte sono le definizioni che vengono date degli alpini, a noi piace quella che dice:

“GLI ALPINI: RARAMENTE SANTI, EROI QUALCHE VOLTA, UOMINI SEMPRE ”.

Consci dei nostri limiti noi del Gruppo tendiamo alla terza definizione, sapendo di far parte di una associazione che annovera tra i sui soci figure di Eroi quali Cesare Battisti e Fabio Filzi, e Santi (per noi lo sono) come don Carlo Gnocchi (cosa non ha fatto poi tornato a Baita) o don Secondo Pollo, il primo beato alpino o come Teresio Olivelli per il quale è in corso la causa di beatificazione.
È la nostra alpinità, attenzione è piacevolmente contagiosa, che ci porta oggi in tempo di pace ad essere “Pronti a dare la mano” come dice il motto del nostro Gruppo che si traduce in impegno nel nostro paese, ma che rientra nel contesto della nostra associazione che unita si traduce in impegni dai numeri importanti come certificato nel “Libro verde” dell’Associazione Nazionale Alpini dove sono raccolti i numeri relativi al tempo ed al denaro che gli alpini in congedo annualmente mette a disposizione per ricordare i morti come detto nella promessa contenuta nel motto del 1919.
Infine, per rafforzare ancora di più il senso di questa ricorrenza. ci sentiamo di suggerire per gli anni a venire un’eventuale integrazione o un’alternativa a questa cerimonia e cioè organizzare un evento dove ricordare gli avvenimenti di cui oggi diamo testimonianza con la rappresentazione di un coro alpino alternato a letture di testi sulla grande guerra, invitando a partecipare soprattutto gli studenti delle nostre scuole coinvolti nell’alzabandiera mensile.
Grazie a voi tutti, autorità e cittadini perché siete simpaticamente sempre vicini nelle nostre iniziative.

W L'ITALIA, W GLI ALPINI

Gli Alpini del Gruppo di Cornate d’Adda.

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